sabato 9 giugno 2007

L’ARTE DI VACCARO


L’arte di Vaccaro è stata da lui indicata come “RITORNO ALL’UMANO”. Ne riportiamo il “manifesto”, così viene chiamata la dichiarazione di intenti nel campo dell’arte. Il motivo? Si tratta di una reazione totale alla degenerazione dell’arte culminata con l’italiana “TRANSAVANGUARDIA”. Vale la pena di ricordare che dal 1864 gli intellettuali cercavano la rivoluzione negando i valori esteti o poetici del passato. Contribuirono a ciò personaggi molto potenti economicamente che volevano essere alla moda e differenziarsi dalla tradizione. Negli ultimi anni siamo arrivati alla totale degenerazione, allo sconvolgimento del buon senso. RITORNO ALL’UMANO vuol dire recuperare le qualità native e di sensibilità espressiva secondo natura, secondo il giusto istinto che i veri artisti possiedono più di altri. Con lo studio delle forme e delle mode espressive si è giunti a capire che sono proprio le grandi FONDAZIONI AMERICANE a sostenere e a diffondere la moderna distruzione dell’arte. C’è un sottofondo di malumore anche fra il popolo che si sente escluso dal godimento dell’arte. Parlando con le persone più semplici e spontanee si colgono a tratti frasi che hanno il merito di portare ad un mugugno di disapprovazione contro le classi dominanti. Con distacco e nessuna partecipazione voglio riassumere il concetto diffuso tra il popolo e sussurrato. Possiamo concludere che l’arte ufficiale dell’occidente non è più un fatto di comunicazione o gratificazione per l’umanità. Attribuire oggi le responsabilità è molto difficile tuttavia c’entra il grande capitale internazionale. Tutto e business e mercato.



RITORNO ALL'UMANO


Il Movimento del Ritorno all’umano, di cui Vaccaro è promotore, vuole restituire agli artisti la libertà di espressione del proprio talento e della propria abilità in favore dell’umanità intera.
Ritorno all’umano significa agire in ambito artistico per creare bellezza; aiutare l’umanità a riscattarsi dalla propria condizione, pur denunciandone gli errori e le debolezze.
Per il Ritorno all’umano il primo impegno è la creatività e la costante ricerca, la poesia come espressione di sentimento. E’ un’arte romantica che cerca di fissare momenti di vita da tramandare, perché tutto è in evoluzione.
Con questa corrente riprende importanza il denominatore comune dell’uomo e l’idea che l’uomo possa ancora fare qualcosa di positivo.
Ritorno all’umano non significa ritorno al passato, come osserva Lino Lazzari, sull’Eco di Bergamo: “…una scultura concettuale, questa di Andrea Vaccaro, finalizzata, a nostro personale giudizio, alla contemporaneità (…); una scultura dalle perfette caratteristiche di quel dinamismo che si rende assolutamente necessario in qualsivoglia opera visiva”.
Particolarmente apprezzato l’inserimento della figurazione nell’elemento astratto, già individuato negli anni ‘60 come una espressione particolare di Neofigurazione, pur riservandosi l’assoluta libertà di esprimersi in ogni altra forma dando sfogo ad una creatività totale.
Il Ritorno all’umano si propone di recuperare i valori antichi del disegno, della pittura e della scultura, proiettandoli verso l’attualità e il futuro. Si auspica la fine delle tematiche a sfondo politico e il ritorno all’Arte per l’Arte.

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