mercoledì 6 giugno 2007

Ricordi e considerazioni dell'amico dr Gianni Belloni




Quando oramai maggiorenne e per lavoro vivevo lontano da casa, i miei genitori giustificavano il loro diniego a concedermi gli studi d’arte, con le seguenti affermazioni:
- nessun mago ha mai detto che avresti avuto successo come pittore.
- i pittori sono tutti morti di fame, solo quelli famosi possono dipingere come mestiere.
- diventa ricco e potrai dipingere per diletto.
- gli artisti sono tutti balordi e mentecatti, noi vogliamo per te una professione sicura come segretario comunale o ingegnere della Tosi.
- devi diventare laureato come tua sorella e guadagnare molti soldi per la sicurezza di tutti.
- solo se sposi una donna ricca puoi dilettarti di pittura. Invece ho sposato una donna bella che amavo ma povera ed ho fatto il pittore di professione anche se mi hanno sfruttato e spremuto come un limone!
- i potenti non regalano mai niente ma vogliono solo fare sempre più soldi. Per fare soldi vogliono opere valide da acquistare a poche lire e rivenderle a prezzo alto.
- il primo mercante nel 1968 mi pagava pochissimo e non sempre. Alla fine dell’anno diceva di avere guadagnato con le mie opere cento milioni di lire di allora. Ciò nonostante ho tirato dritto sempre con pochi soldi.

INTUIZIONI?
Tuttavia, dopo almeno trent’anni di attività artistica, mi sono reso conto che i timori dei miei erano “intuizioni” fondate. Infatti studiando a fondo la storia dell’arte, mi sono accertato che i pittori divenuti famosi erano già molto ricchi di famiglia e avevano alle spalle donne miliardarie. Invece grandi artisti come Antonio Mancini (del 1800), di straordinaria bravura e poesia, sono quasi completamente dimenticati anche per questioni politiche. Il successo nell’arte non è progressivo con le qualità dell’artista e del suo impegno. Esso è dato da un fortunato ambiente sia di denaro che di importanti conoscenze.
C’è tuttavia una pulsione incontenibile a dipingere per cui io continuo nonostante tutto. Questa pulsione incoercibile per me è assolutamente genetica, anche perché nessuno mai mi ha insegnato quello che faccio. Delle pulsioni hanno scritto tanto tranne che su quelle artistiche. Anzi in questo settore si è arrivati all’anarchia assoluta con delirio di interpretazione da parte di alcuni psicologi a proposito dei disegni infantili. Danno interpretazioni assurde ed impossibili e per di più ampiamente suggerite da loro stessi. I bambini come gli uomini adulti, nella grande massa, non sanno minimamente esprimersi. La vera arte secondo me sta nella pulsione verso il bello, il bel disegno, il bel colore, la bella descrizione di un fatto, un avvenimento reso estetico e comprensibile. Tutto ciò che è brutto è contro l’uomo: è politica, rivolta, terrorismo. Di conseguenza chi investe in certe forme di“arte” moderna all’avanguardia lo fa solo per speculazione e perché fa tendenza. Quasi tutta l’arte moderna è degenerata.Per almeno venticinque anni ho sofferto di una pericolosa malattia alla colonna vertebrale con dolori fortissimi e rigidità. Non riuscivo quasi a scrivere la mia firma. Mia moglie, mi reggeva il collo notte e giorno fino a quando sono andato a Lourdes. Non sono guarito ma molto migliorato. Soffro ancora dal 1979 di diabete e di una leggere insufficienza renale. Tuttavia, con fatica, ho sempre disegnato e dipinto. Da sempre a me piace sia con il disegno o con altro cercare di rendere comprensibile il mio pensiero. Anche nell’astratto cerco la dimensione estetica, pure nelle opere di legno su legno (planosculture).

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