lunedì 7 gennaio 2008

LA RELIGIONE SECONDO HOBBES

Alcuni filosofi hanno avuto vita lunga considerando il periodo nel quale vissero. Hobbes (1588-1679) come Bertrand Russel alla cui storia della filosofia occidentale io mi ispiro. Significa che la scienza moderna ha indicato agli uomini che il segreto della lunga vita sta anche nel mantenere attivo il cervello. Risulta famoso per la sua teoria dello stato. Fu influenzato da Galileo e da Keplero e frequentò come tutore lord Hardwich divenuto in seguito secondo conte di Devonshire che fu suo mecenate fino al 1628, anno della morte. Per questa amicizia, Hobbes conobbe uomini di grande valore tra i quali Bacone. Divenuto tutore del figlio del conte Devonshire, con lui venne in Italia dove conobbe di persona Galileo Galilei. Le sue opinioni politiche furono espresse nell’opera intitolata “Il Leviatano” nella quale difese la monarchia contro la democrazia. Nel 1640 fuggì dall’Inghilterra per via delle sue idee e si rifugiò a Parigi. Si presentò con le sue opere come nemico della Chiesa cattolica e ritornò in Inghilterra dove fece atto di sottomissione a Cromwell. Criticò il concetto del libero arbitrio litigando con un vescovo di nome Brambhall. La sua filosofia era rigidamente determinista e materialista. Venne sospettato di ateismo ma fu protetto da Sua Maestà. Scrisse opere anche all’età di ottantotto anni. Hobbes proclama nel libro più famoso e contestato “Il Leviatano” la sua profonda convinzione del materialismo. La vita non è altro che un movimento di membra e quindi un automa ha una vera vita anche se artificiale. Lo stesso dicasi per la comunità (common-wealth) che viene da lui chiamato “Leviatano” ed è una creatura artistica, cioè creata. I patti e gli accordi con i quali si dà vita all’organizzazione sostituiscono il “fiat” di Dio quando disse “sia fatto l’uomo”. La sovranità del commonwealth è l’anima artificiale. Riporto solo qualche espressione del suo pensiero. “l’immaginazione quando si dorme, dà i sogni; le religioni dei gentili traevano origine dalla mancata distinzione tra i sogni e la vita vera. Hobbes si trattenne per paura di scrivere che anche la religione cristiana aveva la stessa origine. Il credere che i sogni siano profetici può dare luogo solo ad illusioni, come per la credenza nella stregoneria e nei fantasmi. La successione dei nostri pensieri non è arbitraria, bensì governata da leggi, come l’associazioni di idee”.

Nessun commento: