Tommy il curiosone. Ormai è diventato quasi gatto da compagnia. L’abitudine è diventata per lui una regola fissa. Al pomeriggio, vero le quattordici, si ritira nei suoi angoli preferiti, che variano da un sgabello imbottito in sala, vicino al divano, al letto matrimoniale. Quando decide gli va molto bene il letto di mio figlio Luca. Siccome ama le sue maglie e i suoi indumenti, gode un mondo ad annusarli e su di essi fare “il pane”. Cioè con le zampe anteriori affonda ritmicamente le unghie nella lana o il tessuto degli abiti. Quando decide di sdraiarsi e dormire, molto spesso allunga le zampe posteriori che gli conferiscono, grazie alla loro notevole lunghezza, l’aspetto di un felino molto importante. A occhio e croce, credo che Tommy raggiunga, con gli arti posteriori, almeno 70-80 centimetri. Una vera bestia importante che possiede tuttavia una vocina da neonato. Quando decide, verso metà pomeriggio, di ricevere complimenti e le carezze, diventa un vero micio affettuoso e sdruscia il muso di lato sulle nostre gambe, sulle mani e persino sul nostro volto. Talvolta ce lo troviamo silenzioso anche ai nostri piedi. Ricevute le carezze dopo aver mangiato, passa qualche ora a dormire. Infine si scatena fino alle 22 in corse, assalti e gioco alla palla come un calciatore. Rapidissimo colpisce la pallina da ping-pong e poi si nasconde in un sacchetto di plastica nel quale crede di non essere visto e tende gli agguati. E’ veramente un gatto da caccia e la mamma sua non gli ha insegnato proprio nulla. Fa tutto per istinto ed io sono convinto che sia la genetica maturata nel corso di migliaia di anni a renderlo un esperto cacciatore del deserto di sabbia, dato il colore rossiccio-arancione a strisce che lo rendono invisibile alle ignare prede che gli passano da vicino. Per lui tutto ciò che vola e cammina è una preda. Penso alla primavera e all’estate con un certo timore perché quando caccerà sul balcone, è tanta la sua determinazione nell’acchiappare la preda, da farmi temere che finisca giù dal balcone. Poveri uccellini: come li vede diventa un’aquila. Le sue unghie sono artigli. Una sua caratteristica eccezionale è l’udito sviluppatissimo per cui avverte l’arrivo dei miei familiari, quando questi sono ancora in ascensore o davanti alla porta. Dovunque dorma, all’improvviso compie balzi lunghissimi e corre alla porta, dalla quale entreranno certamente i suoi padroni od altre persone. E’ un gatto notevole, maschio e non si abbassa a chiedere come tutte le gattine che abbiamo avuto in precedenza. Tempo fa, alla televisione, mostravano una pubblicità, nella quale si diceva che l’uomo che appariva, non doveva chiedere mai. Tommy, il morsicone, è un gatto che non deve chiedere mai e quello che vuole lo pretende senza alcuna fusa. Talvolta pare intenzionato a mettere in moto il suo motorino da fusa ma rimane solo una mia speranza vana. Quando aggredisce le nostre mani, d’istinto salta con aperte le zampe sopra il braccio ed affonda i denti nella mano come se fosse il collo della vittima. Questo è puro istinto predatorio.
sabato 19 gennaio 2008
TOMMY, IL PREDONE DEL DESERTO!
Tommy il curiosone. Ormai è diventato quasi gatto da compagnia. L’abitudine è diventata per lui una regola fissa. Al pomeriggio, vero le quattordici, si ritira nei suoi angoli preferiti, che variano da un sgabello imbottito in sala, vicino al divano, al letto matrimoniale. Quando decide gli va molto bene il letto di mio figlio Luca. Siccome ama le sue maglie e i suoi indumenti, gode un mondo ad annusarli e su di essi fare “il pane”. Cioè con le zampe anteriori affonda ritmicamente le unghie nella lana o il tessuto degli abiti. Quando decide di sdraiarsi e dormire, molto spesso allunga le zampe posteriori che gli conferiscono, grazie alla loro notevole lunghezza, l’aspetto di un felino molto importante. A occhio e croce, credo che Tommy raggiunga, con gli arti posteriori, almeno 70-80 centimetri. Una vera bestia importante che possiede tuttavia una vocina da neonato. Quando decide, verso metà pomeriggio, di ricevere complimenti e le carezze, diventa un vero micio affettuoso e sdruscia il muso di lato sulle nostre gambe, sulle mani e persino sul nostro volto. Talvolta ce lo troviamo silenzioso anche ai nostri piedi. Ricevute le carezze dopo aver mangiato, passa qualche ora a dormire. Infine si scatena fino alle 22 in corse, assalti e gioco alla palla come un calciatore. Rapidissimo colpisce la pallina da ping-pong e poi si nasconde in un sacchetto di plastica nel quale crede di non essere visto e tende gli agguati. E’ veramente un gatto da caccia e la mamma sua non gli ha insegnato proprio nulla. Fa tutto per istinto ed io sono convinto che sia la genetica maturata nel corso di migliaia di anni a renderlo un esperto cacciatore del deserto di sabbia, dato il colore rossiccio-arancione a strisce che lo rendono invisibile alle ignare prede che gli passano da vicino. Per lui tutto ciò che vola e cammina è una preda. Penso alla primavera e all’estate con un certo timore perché quando caccerà sul balcone, è tanta la sua determinazione nell’acchiappare la preda, da farmi temere che finisca giù dal balcone. Poveri uccellini: come li vede diventa un’aquila. Le sue unghie sono artigli. Una sua caratteristica eccezionale è l’udito sviluppatissimo per cui avverte l’arrivo dei miei familiari, quando questi sono ancora in ascensore o davanti alla porta. Dovunque dorma, all’improvviso compie balzi lunghissimi e corre alla porta, dalla quale entreranno certamente i suoi padroni od altre persone. E’ un gatto notevole, maschio e non si abbassa a chiedere come tutte le gattine che abbiamo avuto in precedenza. Tempo fa, alla televisione, mostravano una pubblicità, nella quale si diceva che l’uomo che appariva, non doveva chiedere mai. Tommy, il morsicone, è un gatto che non deve chiedere mai e quello che vuole lo pretende senza alcuna fusa. Talvolta pare intenzionato a mettere in moto il suo motorino da fusa ma rimane solo una mia speranza vana. Quando aggredisce le nostre mani, d’istinto salta con aperte le zampe sopra il braccio ed affonda i denti nella mano come se fosse il collo della vittima. Questo è puro istinto predatorio.
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