mercoledì 17 ottobre 2007

C'E' AMORE NEI CATTOLICI?

VIOLENZA DEL CATTOLICESIMO

Qualche tempo fa frate Cantalamessa ha affermato che un poco di violenza, come quella del buon padre di famiglia, giova ai figli. Noi tutti siamo figli loro. Dalla mia esperienza personale io non posso riferire se non di aver subito o visto fare ad altri violenza da parte di alcuni bigotti e sacerdoti. Di certo non ho visto l’amore per i nemici o avversari!
Mercoledì 17 ottobre 2007 alle ore 13 nella trasmissione di Corrado Augias c’era una esperta cattolica di eutanasia. La signora cattolica nega la capacità del libero arbitrio perché siamo soggetti a molteplici influenze. Quindi bisogna soffrire coscienti o no fino alla morte perché così dicono le religioni. Augias non fa notare la contraddizione: peccato, libero arbitrio e dolce morte negata perché manca il libero arbitrio. La tipica violenza dei cattolici come descritto nelle avventure di Giuseppe Pignatta fuggito dalle carceri dell’inquisizione di Roma ed. Sellerio 1990. L’autore afferma di essere fuggito dalle carceri vaticane perché anche se riconosciuto innocente doveva rimanere in galera fino alla morte per non avere occasioni di peccato. Anche ora il clero nega la dolce morte per non peccare.
I PRETI E GLI ANIMALI.Fino a qualche tempo fa, mica poi tanto, certi parroci organizzavano negli oratori il massacro dei maiali. Cioè il gioco dei cari pargoletti, affidati al prete, consisteva nell’armarsi di un bastone da pestare su un povero innocente e terrificato maiale. Vinceva chi dei santi bambini riusciva ad ammazzare l’animale dopo una atroce agonia in seguito alle mazzate inferte su indicazione del sacerdote. Ricordo un paio di trasmissioni televisive che qualche persona di buona volontà potrebbe far saltare fuori dall’archivio RAI. Ricordo la faccia rotonda del pretino che iniziava a massacrare il povero animale insegnando così ai futuri cattolici cosa si intende per amore e carità. Non voglio terrorizzare oltre i ben pensanti ma il divertimento clericale andava oltre al maiale, vittima dell’amore dei cattolici era anche qualche sventurato asino. Ammazzare gli animali a bastonate era l’invito chiaro a considerare la violenza del tutto lecita come quella abituale di inchiodare su assi le oche per ingozzarle e poi sventrarle per levar loro il fegato grasso, raffinato cibo per monsignori e prevosti. D’altra parte ancora negli anni cinquanta e sessanta era naturale la filosofia di don Camillo nei film tratti dai romanzi di Guareschi. Il prete poteva ricorrere alla violenza fisica, anche se i films servivano e servono ancora a divertire ma con chiaro messaggio politico. E’ lecita la violenza contro i nemici della Chiesa! A proposito di violenza anche qualche sera fa, su una rete televisiva è apparso un dibattito politico sul tema arabi-ebrei. C’era il filosofo Vattimo che difendeva i palestinesi e una giornalista ebrea che si è prodotta in violento attacco al comunismo, reo di tutto il male possibile. In quel momento la bellicosa giornalista dimenticava che, durante la rivoluzione bolscevica, i comandanti più feroci dei plotoni di esecuzione erano proprio ebrei e che Stalin parlava alla moglie in ebraico! Dimenticava che Hitler voleva distruggere la Russia perché il movimento comunista era avvenuto grazie gli ebrei russi. Dimenticava che proprio il governo comunista della Russia aveva insistito perché avvenisse la realizzazione dello stato di Israele e che molti ebrei provengono dalla Russia. Dimenticava anche la sproporzione della risposta israeliana ai missiletti arabi più adatti a dimostrazioni di dissenso che provocare danni. Gli ebrei usano anche bombe ad uranio arricchito come già denunciato in un precedente post.

Nessun commento: