venerdì 4 febbraio 2011

DOPO LA MORTE


C’è vita dopo la morte? Si, c’è vita spirituale o, più modernamente, energia pensante. L’energia pensante è il prodotto della vita e come la fisica ci insegna essa può continuare praticamente in eterno. Almeno nei numeri esaltanti degli innumerevoli anni dell’universo. Cosa può interrompere la energia pensante? Potrebbe in teoria intervenire una forza sconosciuta che possa modificarla ma nulla si crea e nulla si distrugge: tutto si modifica ed acquista nuova identità. Per ora l’unica certezza che ho è che l’energia pensante vive con tutte le caratteristiche della personalità al momento della morte. Riferisco una mia personale esperienza. Sono nato con un difetto genetico al cuore. Esso è alimentato da tre coronarie ed io mancavo di quella posteriore o meglio era tanto stretta da essere del tutto inefficiente. A causa di questo difetto nella prima infanzia ho subito brevi arresti cardiaci per cui in quel breve periodo di tempo ho gustato la morte. Non è stata una allucinazione perché queste si ripetono e ciò non è mai più avvenuto. Non è stato un sogno perché il ricordo del sogno languisce e scompare nella memoria. L’impressione durante l’arresto cardiaco è stata così reale, efficace, piacevole e nitida per cui a distanza di sessant’anni e più dall’evento ne ho un vivido ricordo. Posso descriverlo: mi sono ritrovato in aria, circa tre metri dal pavimento, di fronte ad una grande finestra. Ciò che vedevo era la vita reale, l’ambiente naturale della mia vita; ero felice perché non avevo alcun dolore o rammarico. In quell’anno soffrivo di mal di testa terribili per colpa di una sinusite diagnosticata in un tempo successivo e curata poi energicamente con la penicillina. Quindi ero beato e motivato solo dalla curiosità. Volevo passare oltre il vetro della finestra e volevo raggiungere le alte ciminiere delle fabbriche antistanti la mia abitazione. Sono uscito grazie al solo desiderio ed ho riguardato nella mia stanza. Ho visto steso su un divano la figura di un bambino immobile di circa otto anni. Aveva uno straccio intorno alla testa che gli copriva gli occhi. Quel bambino ero io e la benda sugli occhi serviva a nascondere la luce del giorno che feriva gli occhi doloranti. Nel locale non ho visto nulla che potesse essere diverso dall’ambiente naturale. Io vivevo libero nel mio ambiente e non ho visto nessun personaggio di carattere spirituale. Infatti l’energia non ha aspetto e si manifesta ad esempio con il fulmine luminoso e rumoroso solo al contatto con l’aria. Nessun altro personaggio tranne il bambino immobile e solo perché la mamma era al lavoro e la nonna era andata al mercato. Posso arguire che la vita fuori dal corpo non ha forme fisiche visibili. Pertanto la suddetta energia pensante prova curiosità ed appagamento nello spostarsi esclusivamente con il desiderio. Mancando della corporeità non può usare corde vocali e polmoni per parlare. Ciò che a mio avviso si potrebbe fare, nel caso venisse interessato, è l’uso dell’energia come pare funzioni nei fenomeni di poltergeist. Deve esserci un forte desiderio ed una forte energia per manifestarsi. Ora siamo lontanissimi dal poter comunicare con gli esseri viventi. Questi mai, salvo allucinazioni visive ed auditive, potrebbero vedere ciò che è invisibile e parlare con chi non ha organi per tradurre il pensiero in parola con strumenti elettronici molto sensibili. Poi bisognerebbe che “l’anima” volesse comunicare. Perciò è impossibile per ora parlare con i defunti. Io penso che in futuro la scienza ci offrirà invenzioni tali da poter registrare la volontà dell’energia che attraverso un linguaggio rappresentativo di situazioni emotive e di comportamento, potranno, con l’uso di tecniche future, esprimere i loro pensieri. Di certo l’umanità, estinta come vita terrena, continua a vivere come energia. Lo stesso dicasi per tutte le forme viventi. Siamo indubbiamente circondati da miliardi di anime silenziose ed invisibili. Ecco spiegato come potrebbe essere il paradiso, il purgatorio e l’inferno. Ogni anima conserva vizi e virtù e può gioire o soffrire. Tutto dipende dalla sua personalità. La mia esperienza di bambino è di felicità. Può essere che altre anime abbiano sentimenti e reazioni anche dolorose (inferno).
Come sono ritornato a vivere umanamente? Nel volteggiare per la stanza e programmare viaggi secondo la mia curiosità. All’improvviso mi sono sentito risucchiare con estrema violenza nel corpo del bambino. Mi sono ritrovato seduto a metà del “letto” dolorante anche più di prima ed estremamente scontento rispetto allo stato beato goduto fuori dal corpo. Questa esperienza è la pura verità!

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