lunedì 17 gennaio 2011

DIFFERENZA DI REAZIONE


DIFFERENZA DI REAZIONE

Da quando sono giunto a Legnano, da Verbania, le industrie prevalentemente tessili ma anche di meccanica, occupavano oltre quarantamila operai. Per timore del comunismo dopo il 1945, gli industriali hanno cercato di mettere al sicuro i loro denari esportandoli grazie a spalloni sia in Svizzera che in ogni altra nazione ove il comunismo non potesse minacciare i loro interessi. Quegli industriali, come ad esempio le cartiere che avevano rapporti con l’estero, praticavano la doppia fatturazione. Una parte sostanziosa dei loro soldi rimaneva all’estero. Tuttavia invece di aggiornare le tecniche per migliorare il lavoro, hanno preferito esportare tecnologia all’estero come in Egitto (industrie tessili - cotoniere). Gradatamente la DC locale ha permesso la dismissione di tutte le importanti aziende legnanesi. Migliaia di operai ed impiegati sono stati licenziati o collocati a riposo. Le aziende avevano una forza lavoro di circa cinquemila operai ciascuna. Senza contare le infinite piccole e medie attività di corollario. Ora non esiste più alcuna industria ma non ho mai visto scioperi selvaggi o manifestazioni violente per difendere il posto di lavoro. Come mai? I lombardi hanno sempre chinato il capo e senza fare storie hanno cercato altrove la possibilità di lavorare e vivere. Ora a Legnano c’è una esplosione di costruzioni sui terreni abbandonati dalle industrie. Con quali soldi e di chi? Sono sorti una infinità di grandi magazzini di gran lusso e di negozi. Possibile che la zona del legnanese abbia tanti soldi per speculare in maniera esagerata come il nuovo ospedale che sembra un aeroporto e non è accessibile se non ad ammalati sani e vigorosi che possono percorrere centinaia di metri prima di arrivare al giusto ambulatorio? Da tempo funziona una mafia ancora oscura che investe in tutti i settori. Almeno questo è quello che penso perché dagli operai licenziati a migliaia è impossibile che giungano simili capitali. Perché non indagare?
Per me c’è di mezzo la ndrangheta e tutte le altre mafie. Erroneamente l’ufficio statale di statistica indica la zona del legnanese come terra del bengodi, invitando così la speculazione mafiosa. Perché ciò avvenga ci deve essere l’appoggio politico.

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